Domenico Lorusso


"Love is another thing...(Domenico Lorusso)

Ars longa, vita brevis. Questo aforisma citato dal grande Seneca nel suo De Brevitate Vitae, potremmo applicarlo a Domenico traducendolo in questo modo libero: una vita giovane, una pienezza d’essere.

Un ricordo di Domenico scritto da Don Angelo Santorsola:

Domenico con i suoi 32 anni è stato testimone credibile di quei valori che donano pienezza d’essere e che ancora  lo rendono modello per tutti quelli che vogliono incontrarlo e che conoscono la sua storia.
Amante della vita in tutte le sue sfaccettature, cercatore di Dio sin da fanciullo, ha saputo incarnare bene i valori promossi dalla Spiritualità Giovanile Salesiana nell'oratorio di don Bosco, luogo dove è cresciuto come buon cristiano, onesto cittadino e futuro abitatore del paradiso.
Domenico insegna a tutti che vivere non è trascinare la vita, non è strappare la vita, non è rosicchiare la vita. L’esperienza di Dio vissuta in oratorio lo ha portato a gridare con la vita che vivere è abbandonarsi, come un gabbiano, all'ebbrezza del vento con la fiducia di chi sa di avere nel volo un partner come Gesù, quel Gesù che lo ha aiutato a dare senso a tutto ciò che aveva vissuto e che viveva: dolore, gioia, sacrificio.
Dalla perdita del papà, all'età di 15 anni, ha cominciato a gustare, non senza fatica, la paternità di Dio che gli ha aperto nuovi orizzonti, alimentando sempre più il desiderio e il bisogno di vivere l’Amore con la A maiuscola. 
Nell'amore di Dio, cercato, trovato, vissuto nel quotidiano, Domenico ha gustato pienamente il genuino amore della famiglia, l’amore puro di vita di coppia, l’amore di amicizie vere e profonde, l’amore per l’educazione dei giovani, soprattutto quelli più poveri e abbandonati. I suoi veri maestri di vita sono stati sempre i ragazzi e i giovani più poveri (ricordo i suoi occhi nell'esperienza vissuta a Bemaneviky in Madagascar). Non si è accontentato mai della mediocrità perché nell'amore di Dio ha preso coscienza vera di essere figlio della luce.
Ha coltivato sempre l’umanità, la buona educazione, la relazione autentica con tutti. L’amore all'eucarestia lo ha aiutato ad essere sempre sorriso di Dio, divenendo lui stesso eucarestia, pane spezzato per tutti, indistintamente, ogni giorno. 
La sua vita non è stata poesia, ma Vita piena e abbondante perché piena di Dio. 
Amava giocare, divertendosi sanamente e vivendo con passione tutto ciò che la provvidenza gli offriva sapendo testimoniare i valori in cui credeva: rispetto, onestà, giustizia.
Domenico ha giocato molto bene la sua partita della vita segnando in quella porta che lo ha introdotto nella vera Vita, dove giustizia e pace si baciano e dove l’Amore non ha mai fine.
Oggi, invita ciascuno di noi a giocare la nostra partita, senza scoraggiamenti e senza compromessi. Ci incoraggia a non essere mediocri e a superare le difficoltà vivendo con i piedi a terra, ma ricordandoci che siamo nati per il paradiso, quel paradiso che lui continua ad additarci. Viviamo anche noi una vita piena e abbondante, segniamo anche noi in quella porta e vinceremo non i mondiali, ma l’eternità! 
Domenico non è morto, ma è più che mai vivo perché è semplicemente…AMORE!
In ogni gesto di amore, in particolare a vantaggio dei ragazzi e dei giovani, Domenico si rende presente e continua a vivere.
Domenico è più che mai con noi. Continuiamo il nostro viaggio terreno sentendolo presente per poi, un giorno, incontrarlo nuovamente e abbracciarlo per l’eternità.

Don Angelo